Sono nata nel pieno del periodo punk e non nego che mi sarebbe piaciuto essere nata 15 anni prima per godermi il momento. Ero una bambina un po’particolare, un po’ punk nell’anima, probabilmente.
A 4 anni dettavo storie dell’orrore inventate da me a mio padre che riempiva fogli battuti a macchina di racconti degni della figlia di Dario Argento.

Mentre le mie amichette canticchiavano le canzoni di Cristina D’Avena, io alle elementari impazzivo per le canzoni dei Sex Pistols. Loro cantavano I Puffi, io Wild Boys dei Duran Duran. In vacanza chiedevo ai miei le monetine per ascoltare i Simply Red e Vasco nel Juke Box della spiaggia. Un giorno mentre ascoltavo la radio, ho capito che volevo essere una di quelle persone che stavano dietro il microfono. Passavo le giornate a registrare i jingle delle radio e le canzoni per poi registrami mentre le annunciavo con un registratore a doppia cassetta e un microfono da 3000 lire. A quasi 23 anni mi hanno fatto provare un microfono vero e appena ho sentito la mia voce in cuffia ho pensato: “Ok, io voglio fare questo.”
Dopo tanti anni eccomi qui!
Sono una speaker radiofonica dall’anima punk, un’appassionata di new wave anni 80, una criminologa e pianista mancata, una che balla la techno . Una contraddizione vivente, insomma.
La mia voce esce dal microfono di Radio GrP dal settembre del 2010.
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